Fossa biologica: come funziona


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Fossa biologica: come funziona

La fossa biologica regola l’eliminazione delle acque reflue quando l’edificio non è collegato ad una rete fognaria. Ecco tutte le informazioni per capire come funziona.

La fossa biologica, chiamata anche fossa settica, svolge le normali funzioni di una fognatura in tutte quelle zone in cui questa infrastruttura non è presente. E quindi è fondamentale averla e farne una corretta manutenzione.

Si tratta di una fossa interrata e statica in cui si accumulano le acque nere (i liquami del wc, per intenderci) e grigie (le acque degli scarichi ma non dei pluviali), si tratta dunque dei rifiuti liquidi e solidi prodotti dalle persone, cioè solo quelle che arrivano dal bagno e dalla cucina di un’abitazione e non gli scarichi della pioggia, senza dover disporre di operazioni di depurazione.

Generalmente questa è la soluzione adottata da chi vive in campagna o in zone molto isolate, non raggiunte dal sistema fognario cittadino. Ma è fondamentale per l’igiene di un’abitazione avere una fossa biologica e seguirne una corretta manutenzione.

 

Fossa biologica: caratteristiche principali

La fossa biologica è una sorta di vasca o contenitore in genere in calcestruzzo, dotata di una botola nella parte superiore, necessaria per la sua ispezione e manutenzione. Sono presenti due tubi, uno di mandata, che riceve le acque nere e grigie e uno di uscita, che porta l’acqua chiarificata verso l’esterno.

La vasca viene interrata ad almeno 1,20 metri di profondità e ad 1 metro di distanza dalle fondazioni della propria abitazione o edificio e va installata sempre nella zona esterna e mai direttamente sotto la casa perché in caso di ispezione per la ricerca di un intasamento, si dovrà poi spaccare tutto il pavimento dell’abitazione.

Ne esistono varie tipologie in base ai materiali di costruzione. Le più comuni sono in cemento ma si trovano anche in plastica (in genere PVC) e in vetroresina. Quella più economica è quella in plastica.

I tipi di fossa biologica sono due: quelle tradizionali, che si riallacciano alla rete fognaria pubblica, e quelle chiamate Imhoff, adatte a luoghi lontani dalle altre fognature.

 

Manutenzione della fossa biologica

La manutenzione della fossa biologica è fondamentale per la durata della stessa e per un corretto funzionamento. Il primo consiglio da seguire è quello di evitare assolutamente di gettare nel wc cotton fioc, plastica e carta non igienica. Non solo otturano gli scarichi ma si depositano nella vasca impedendo il suo corretto funzionamento.

Bisogna rivolgersi a ditte specializzate per l’operazione di svuotamento, che dovrebbe essere effettuata almeno una volta l’anno. Una fossa biologica in buone condizioni può durare anche fino a 40 anni.

La manutenzione prevede diverse fasi: prima avviene lo svuotamento, con eliminazione dei fanghi solidi attraverso aspirazione; questi ultimi verranno in seguito versati ad un depuratore o una discarica autorizzata. Segue poi il lavaggio con la disincrostazione, non solo della fossa, ma anche delle varie tubature.

Queste operazioni sono fondamentali in quanto un’eventuale dispersione potrebbe inquinare corsi d’acqua o falde acquifere.